Punti di vista sconcertanti


Ogni tanto mi capita di rimanere sbalestrata da una battuta di dialogo. Confusione e nausea come di vertigine. Riprendo equilibrio solo ridendo.

Ecco un esempio: per l'ennesima volta il calorifero sgocciola, ma per caso e fortuna vedo dal ballatoio proprio l'idraulico arrivato a sistemare un guaio dal vicino e lo chiamo affinchè mi risistemi il calorifero che aveva già tentato di sistemare due giorni prima.
Lui sale, ha in mano gli attrezzi, ma non sono quelli giusti, dice.
"Non si preoccupi, torno, lei lo sa che sono una persona seria" e a tutta prova aggiunge "sono venuto qui almeno 15 volte, e lei lo sa".
In questo caso quel che è implicito per me, e cioè che sia preferibile che venga una sola volta e a risolvere definitivamente il problema, non solo non lo è per lui, ma lui implica che la prova della sua serietà stia nell'essere tornato 15 volte.

Un altro esempio. All'architetto l'ingenere contesta la progettazione della grondaia: è evidente un continuo stillicidio di acqua lungo tutto il colmo della grondaia che fa sgocciolare l'acqua dentro il balcone. Al che l'architetto replica "ma è perchè ha appena piovuto!". Io qui mi chiedo, con uno stupore divertito e incazzoso, ma cosa diavolo implica lui? Forse la grondaia non è fatta proprio per quando piove?

Questa è bella: due avvocati si incontrano, una propone di intrapprendere un percorso di conciliazione, al che l'altro risponde "non penso che possiamo conciliare, abbiamo due posizioni diverse" Spiegargli che conciliare significa trovare un accordo fra posizioni diverse? Cosa intende lui per conciliazione?